VENERDì 18 GIUGNO 2004 - ORE   21

VERONA - Tetto di Porta Nuova

(con ingresso dalle cancellate della Porta)

SANTA MESSA IN LINGUA LATINA E IN RITO ROMANO ANTICO A SUFFRAGIO DEI CADUTI DELLE PASQUE VERONESI

 

La concomitanza con la partita della nazionale di calcio, non ha impedito a un nutrito gruppo di cittadini veronesi, rimpinguato da diversi amici provenienti anche da lontano, di partecipare, come tutti gli anni, alla Santa Messa in suffragio dei caduti delle Pasque Veronesi, che è stata celebrata sulla volta di copertura della storica Porta Nuova, la sera di venerdì 18 giugno u.s.

La data è quella in cui salì alla gloria del cielo l’ultimo gruppo di veronesi, fucilati dagli sgherri di Napoleone Bonaparte, veronesi di null’altro rei, se non di aver difeso il legittimo governo della Serenissima Repubblica di Venezia e la cattolica religione profanata dai sanculotti. E processati e sentenziati di morte in forza di una norma inapplicabile al loro caso, essendo la legge francese di guerra vigente nei territori occupati dall’Armée, con i quali la repubblica rivoluzionaria era formalmente in istato di guerra.

La Serenissima era invece in pace con la Francia giacobina, avendo proclamato la propria neutralità disarmata fin dall’inizio del conflitto accesosi fra l’Europa della tradizione e l’infame rivoluzione di Francia, anche se le terre di San Marco dovevano soffrire ogni giorno le più truci vessazioni ad opera degli occupanti transalpini e le popolazioni simpatizzavano apertamente con la causa dell’Impero e con la coalizione di potenze garanti in Europa dei legittimi governi.

Nel suggestivo scenario dell’imbrunire, dall’alto della Porta Nuova, che domina tutto l’omonimo corso e gran parte della città illuminata, ha avuto luogo la commovente cerimonia di chiamata dei caduti. Contemporaneamente, un drappello in uniforme deponeva una corona d’alloro presso la vicina lapide a ricordo dei caduti. Quindi ha avuto luogo la benedizione dei tre vessilli (veronese, veneto e imperiale) e il triplice alzabandiera. Poi ha avuto inizio la Santa Messa, con l’accompagnamento dell’organo, al termine della quale si è avuta la consueta benedizione eucaristica degli astanti e della città tutta.

Montavano di guardia all’altare soldati nelle caratteristiche divise del700: rosse delle Milizie Oltremarine (i celebri Schiavoni), azzurro-oro delle Guardie Nobili Veronesi: blu degli Ufficiali Veneti della Serenissima. Due cameramen di TeleVerona e di TelePadania hanno ripreso l’evento, trasmesso poi nei telegiornali delle principali emittenti cittadine.

Ecco qui di seguito l’elenco completo dei martiri veronesi fucilati dai rivoluzionari francesi fra il 16 maggio, l’8 e il 18 giugno 1797, nel testo della lapide fatta collocare dal Comune il 23 marzo 2000, su impulso del Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi:

Il 16 maggio, l’8 e il 18 giugno 1797, vennero qui fucilati per aver difeso la Repubblica di Venezia e la città di Verona, dagli occupanti francesi: il Conte Francesco Degli Emilei, di anni 45, il Conte Augusto Verità di anni 45; Giovanni Battista Malenza di anni 30; Padre Luigi Maria da Verona — al secolo Domenico Frangini — d’anni 72  frate cappuccino, Agostino Bianchi oste alla Rosa di anni 43, Stefano Lanzetta parrucchiere di anni 39, Pietro Sauro calzettaio d’anni 45, Andrea Pomari cavapietre in Avesa di anni 42.

 

_______________________